Medioevo e cattedrali

I colori splendenti rendono le vetrate di pregio pari a quello delle pietre preziose, le cui magiche qualità erano celebrate nei “Lapidaria” e fanno della Chiesa l’equivalente terrena della Gerusalemme celeste, dalle mura luminose di gemme.
Dopo le invasioni barbariche, l’incremento demografico portò alla ripresa dell’agricoltura con notevoli benefici alla Chiesa ed ai proprietari terrieri, con la conseguente e corrispondente ripresa commerciale, che determinò lo sviluppo della ricca classe dei mercanti.
Paesi e città crebbero in grandezza e ricchezza, consolidando il potere della Chiesa che, fino alla metà del XIV secolo, ebbe grandissima autorità.

Lo zelo religioso e l’atteggiamento della Chiesa fanno si che lasciti e donazioni accendano la speranza di ottenere il favore di Dio in vita ed il riposo dell’anima dopo la morte. Nelle cattedrali così sostenute finanziariamente compare la vetrata.
La maggior parte delle cattedrali dell’XI e XII secolo sono costruite in stile romanico (influenzato dalla possente architettura romana, bizantina e quindi – indirettamente – dall’architettura orientale). Caratteristiche della chiesa romanica sono gli archi a tutto sesto, mura massicce portanti che consentono rare e poco ampie aperture.
Le vetrate più diffuse sono quelle “a medaglione” (su finestre tonde) ed “a figure” (nelle finestre sormontate da arco a tutto sesto). Nei medaglioni vengono raffigurati episodi dell’Antico e del Nuovo Testamento. Le vite dei Santi sono disposte lungo la navata, per poter essere viste e perché il loro messaggio sia di immediata comprensione (in epoca medioevale ben pochi sapevano leggere e scrivere, perciò, oltre alle vetrate, anche le sculture poste all’esterno ed all’interno delle Chiese avevano scopo didattico).


Sugerius, abate ed ideatore di St. Denis, celebra la “saphirorum materia” della vetrata che egli ha fatto erigere per la sua Chiesa. Lo smalto, tecnica con cui in età carolingia ed ottoniana erano stati prodotti veri e propri capolavori, fu sempre molto considerato, come tecnica, dai Maestri vetrai.
Singolare importanza rivestono le vetrate di St. Denis anche dal punto di vista iconografico. Temi come l’albero di Jesse, con la genealogia del Cristo o la concordanza dell’Antico e del Nuovo Testamento, che qui vengono trattati, ebbero una larghissima diffusione: ne furono fortemente influenzate le tre vetrate della facciata della Cattedrale di Chartres.